@isteef, l’artista olandese: “È iniziato tutto 4 anni fa con una banana”

@isteef, l’artista olandese: “È iniziato tutto 4 anni fa con una banana”

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da huffingtonpost.it

Avreste mai pensato che il bacio di Klimt potesse essere riprodotto addirittura su una buccia di banana? E avreste mai pensato che quella stessa banana sarebbe diventata a sua volta un’opera d’arte?

Prima di Instagram probabilmente no, perchè c’era posto per una sola banana nell’arte, quella dipinta nel 1967 da Andy Warhol. Ma oggi se ne sono aggiunte numerose altre, incise con la biro dal graphic designer Stephan Brusche e diffuse velocemente nel mondo grazie, appunto, a Instagram. Con il nickname @isteef, l’artista olandese è diventato famoso iniziando per gioco: «È partito tutto 3 o 4 anni fa da un’azione spontanea in cui volevo avere solo qualcosa da postare su Instagram. Dico “banana” e penso, “mmm, cosa succede se disegno un volto su di essa?” E poi non ho più smesso», spiega Brusche. Oggi il suo profilo conta più di 16.000 followers che aspettano ogni giorno una sua nuova trovata. E lui non li delude mai postando circa un’opera ogni due giorni, e racconta: «I miei followers si aspettano da me di trovare sempre cose nuove e credo che loro apprezzino la diversità. Ho immagini differenti che inserisco regolarmente, come The Black Bunny of Doom e ogni venerdì un vikingo. Ma i fruitdoodles sono sempre quelli che amano di più e ne aspettano sempre di nuovi».

Le sue opere più conosciute le chiama proprio così, fruitdoodles cioè “scarabocchi di frutta” in cui si sbizzarrisce sui soggetti: in alcune bucce di banana disegna animali o scene della Bibbia e in altre personaggi famosi come Marilyn o i Beatles; e ancora scene di vita quotidiana o paesaggi da ammirare.

Instagram per me è un modo piacevole di condividere le mie opere col mondo e un modo incredibile per connettersi con altri artisti. Penso che le nuove tecnologie siano un modo semplice per imparare e connettersi», racconta il creativo trentasettenne. Senza Instagram, Brusche avrebbe sicuramente faticato di più a farsi conoscere: e invece al suo primo esperimento si è subito messo alla prova, sottoponendosi al giudizio del mondo intero. Oggi le sue immagini non stanno solo in rete ma sono vendute e stampate su magliette, tazze e poster e diffuse nel mondo. Così come ogni opera d’arte che si rispetti.
Non ci è dato sapere se queste opere passeranno alla storia, come la banana di Warhol sulla copertina del disco dei Velvet Underground. Per ora è proprio il caso di dire che oggi l’arte si fa con tutto e su tutto.

Qui alcune foto dei suoi lavori: http://www.huffingtonpost.it/2015/02/06/isteef-banane_n_6631320.html?utm_hp_ref=tw